Catalogo - Scheda titolo

Claudio Montagna
Teatro da tavolo

Sei narrazioni per attore seduto

Prefazione di Alfonso Cipolla,
Interventi di Guido Bertagna, Pietro Buffa, Cristina Grazioli, Maria Dolores Pesce

Edizioni SEB27
Linea Teatrale - 16
ISSN 2785-6372
Formato: 14x21
Pagine: 232
Anno: 2023
ISBN: 978-88-98670-86-4
Prezzo: €16,00

Claudio Montagna è un sottile fascinatore. Il teatro è una sua intima vocazione, che sa cogliere e animare di là da ogni ufficialità e luogo deputato. È sapienza calibratissima la sua, che sceglie di rinunciare scientemente a ogni spettacolarità dichiarata per puntare a una narrazione così apparentemente piana e confidenziale da diventare magnetica e avvolgente. Un teatro il suo capace di trasportare, di trasfigurare, facendosi autentica pedagogia, educazione all’esistenza oltre ogni didattica. È in tal modo che un semplice tavolo può trasformarsi in un intero palcoscenico, dove accogliere e offrire storie intrise d’un ethos profondo, ma che sanno nel contempo farsi carezza e suscitare il piacere del condividere e del lasciare pensieri per accendere nuovi pensieri. Le sei narrazioni contenute nel volume sono accompagnate da riflessioni di spettatori d’eccellenza invitati ad assistere agli spettacoli: un criminologo, un teologo, un critico e un teorico del teatro. Sguardi differenti a cogliere le più diverse suggestioni d’un gioco che vuol essere scoperta dell’Oltre.
 
CLAUDIO MONTAGNA. Nel 1971 ha fondato con Giovanni Moretti il Teatro dell’Angolo, che presto è diventato una delle più attive compagnie italiane di teatro per ragazzi. Da allora fino al 1983, oltre le numerose regie di gruppo, ha partecipato come attore a centinaia di repliche di spettacoli. In seguito, per dedicarsi a rinsaldare con ricerche, esperimenti e iniziative la sua vocazione di animatore teatrale ha preferito occuparsi di teatro non professionale e “del teatro di chi non ci va”, per rintracciare tra la gente, adulti, bambini e adolescenti, anziani, tossicodipendenti, malati, detenuti, un teatro originario, spontaneo e sincero, una verginità teatrale alla quale offrire tecniche e strumenti utili a rafforzarsi e a mostrarsi in pubblico. A diventare cioè evento artistico che le comunità sappiano offrire a se stesse. Con queste finalità è stato consulente del Comune di Torino durante l’ultimo quarto del secolo scorso e si è occupato assiduamente, da trent’anni a questa parte, di teatro in carcere con i detenuti. Ha fondato il gruppo teatrale chiamato CAST, poi trasformatosi in TS, Teatro e Società, del quale è attualmente direttore artistico. Nel 2020 è nato il suo Teatro da tavolo, che probabilmente riassume in sé tutti i fondamenti del teatro in cui crede.