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Scrittori e trincee

La Grande Guerra degli intellettuali italiani

A cura di Marco Brunazzi

In appendice:
"Gaddus alla Guerra Grande
Monologo per un attore e un mimo"
(Drammaturgia di Leonardo Casalino e Marco Gobetti
liberamente ispirata al "Giornale di guerra e di prigionia"
di Carlo Emilio Gadda)

Edizioni SEB27
Laissez-passer - 47
ISSN 1973-0101
Formato: 14x21
Pagine: 104
Anno: 2017
ISBN: 978-88-98670-23-9
Prezzo: €15,00

Gran parte degli intellettuali italiani prese intensamente posizione sulla Grande Guerra e il confronto investì il terreno letterario e artistico non meno di quello politico. Crescente era infatti la consapevolezza, pur variamente e non di rado contraddittoriamente argomentata, che l’imminente guerra sarebbe stata una svolta epocale, la fine di un mondo e che il presente si sarebbe, nel giro di pochissimi anni, trasformato in quel «mondo di ieri» di cui scrisse Stephan Zweig nel 1942, ma che era già stato anticipato da moltissimi altri ben prima del fatale 1914, anche se pochi furono coloro capaci di coglierne interamente tutte le implicazioni.  I termini stessi della discussione intellettuale prefigurarono le linee di un dibattito che si sarebbe misurato in seguito sulla fine dell’ordine politico, sociale, civile e culturale della vecchia Europa. È significativo che tali intuizioni e premonizioni fossero appunto di scrittori, artisti, poeti ben più che di politici e statisti. Il presente volume sintetizza alcune di queste voci nell’uno e nell’altro schieramento, interventisti o neutralisti, a partire naturalmente dalle posizioni espresse da Carlo Emilio Gadda nei suoi Giornale di guerra e di prigionia e Taccuino di Caporetto.


Interventi di: Marco Brunazzi, Leonardo Casalino, Alberto Cavaglion