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Lingua Madre Duemiladiciannove

Racconti di donne straniere in Italia
A cura di Daniela Finocchi
Edizioni SEB27 / Tamburi di Carta -
21
ISSN2280-9236
ISBN978-88-98670-41-3
Pagine: 304
Formato: 12x20
Anno: 2019

15,00 

Descrizione

Prima e dopo. Vecchio e nuovo. Passato e futuro. In mezzo un confine che sembra segnare un cambiamento irreversibile. Ma è davvero così? Non secondo Saida che, abbandonata nella terra di nessuno tra Marocco e Italia, guarda comunque al futuro. Allo stesso modo, Gala cammina per Roma e rivive le passeggiate della sua infanzia a San Pietroburgo. Eniola sceglie di essere madre e non è mai stata figlia. Happy non rinuncia alla speranza di far valere la sua laurea in Italia. Mentre i ricordi di Abi, Asma, Katusha e tante altre si mescolano ogni giorno con quelli di insegnanti di italiano, travolte dall’energia delle loro storie. Incontro dunque, non opposizione. Nessun ostacolo a cui sacrificare qualcosa, ma una strada dritta che consente di guardare avanti e indietro. L’esperienza della scrittura trova corrispondenze tra sensazioni apparentemente lontane. Vanifica quell’idea di confine come simbolo di separazione. Tutte le autrici di quest’antologia hanno sperimentato l’attraversamento, non sempre quello di uno spazio geografico. Dall’infanzia all’età adulta, dal paese di nascita a quello d’elezione, dall’essere figlie all’essere madri. Racconti che ritraggono un mondo in cui qualsiasi tentativo di confinamento non può che fallire. Si annulla inevitabilmente davanti a esperienze di vite multiformi, mescolate, intrecciate.

Le autrici e i racconti: Caterina Anastassia, Angioi Un posto nel mondo; RaoanMah’d Mohammed Ayyoub, Immagina; Marta Bertacche, L2; Elisa Botticella, Una donna lo deve fare; Monica Brignone, Sow Gayesiri; Ilaria Bugni, Biglietto di sola andata per la terra della felicità; Irida Cami, L’albanese volante; Beatrice Caruso, Isabela; Antonella Casassa e le allieve del Istituto comprensivo Alighieri-Kennedy, Cara Nambena; Casa di Ramia – Gruppo di narrazione interculturale, L’erbario di Ramia; Mariapaola Ciafardoni; Siamo quelle del Becco Rosso; Criscione Flavia, Conosciamoci; Lorena Iuliana Curiman, Sapori dal mondo; Pelagie Djoufack, Alla luce del sole; Alena Dosko, Tre donne; Andreea Luminita Dragomir, Un lascito; Wafa El Antari, Tra le mani d’un nome; Marina Ergas, Brevi incontri; Ekaterina Fedulyeva, La lingua di suocera; Goundo Fofana, Mi chiamo Fofana; Alina Gruntovaia, Un morbido cactus; Yussra Guermah e Sara Tonini, Il razzismo è una battaglia troppo grande; Saida Hamouyehy, Un giorno andrò a Central Park; Ramona Hanachiuc, Appartenenze; Megi Hasalliu e Alessia Kacbufi, Vita a forma di me; Lamyaa Herradi, Ricordi disgiunti; Feng Mei Hu, Wendy: una ragazza disubbidiente; Marina Hu, Il corno di antilope; Istituto Penale per i Minorenni di Pontremoli, Diverse ma uguali; Shaheda Khandokar, Tanti anni fa; Besarta Kurti, La signora Lidia; Roxana Lazar, Scelgo la libertà; Amàlia Lombarte del Castillo, Ora che posso farlo; Marcela Luque, Pasta fritta; Aya Madkour, E svanì la tristezza; Meryem,Aereo di carta; Aida Ndiongue, Due in una; Flavia Novelli, Vite (in)visibili di donne migranti; Success Obas, Conversazione sotto un albero di mango; Eniola Odutuga con Maddalena Gadaleta e Graziamaria Porcelli, Tempesta dentro di me; Angela Okungbowa, Mi chiamo Angela; Odion Osayuki, La storia di Gloria; Precious Osunde, La strada di casa; Eda Özbakay, Bulbus; Ramona Pellegrino, Si prega di rispondere al questionario barrando una sola casella; Roxana Sadit Quinonez Quispe, “Di dove sei?” Lettera al popolo italiano; Railean Nicoleta, Caro papà; Blanca Marina Ratner, Il distacco; Tihote Salimata e Alessandra Nucci, Africa Experience; Ismete Selmanaj Leba, Tutto tranne il piacere; Zhanna Stankovych, Quasi paradiso; Maria Luisa Stepanek, Cuore di ghiaccio; Francesca Topini con il Gruppo di lettura Biblioteca Don Milani, Leggendo Lingua Madre; Omotese Happy Uadiale, La mia storia; Caterina Vircillo, Madri e figlie; Virginia Zucca, La linea curva dell’orizzonte.

[Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”]