Futura D'Aprile

Crisi globali e affari di piombo

Politica e industrie italiane nel mercato internazionale delle armi da guerra
Prefazione di Alex Zanotelli
Edizioni SEB27 / Motivé -
15
ISSN2724-2889
ISBN978-88-98670-70-3
Pagine: 128
Formato: 14x21
Anno: 2022

15,00 

Descrizione

Una panoramica sull’industria italiana della Difesa, sulle leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e sulla consuetudine di aggirarle. Come e quanto contribuiscono le armi esportate dall’Italia al perdurare dei conflitti bellici, alla repressione degli oppositori di regimi autoritari e non in ultimo al fenomeno migratorio. Le voci di chi è contro l’export delle armi made in Italy, che spesso avviene in spregio delle leggi nazionali, direttive europee e convenzioni internazionali. Quello delle armi è un business mai in declino in Italia come nel resto del mondo. I suoi profitti crescono sia durante i conflitti geo-politici, sia in caso di crisi economiche, come quella causata dalla pandemia da Covid-19. Lo Stato, considerando strategico il settore della Difesa, lo sostiene e gli fa scudo per non esporlo alla volatilità del mercato. L’inasprirsi del conflitto bellico ai margini dell’Unione Europea ha spronato i parlamenti a votare deroghe all’export in zone di guerra e l’innalzamento delle spese militari, cosicché mentre in Ucraina, come in Yemen o in Libia i civili subiscono le terribili conseguenze della guerra, i profitti delle holding di tutto il mondo continuano indisturbati la loro scalata.

FUTURA D’APRILE. Giornalista, si occupa di affari internazionali, principalmente di conflitti e società civile in Medio Oriente, e di export di armi. Ha scritto degli italiani che hanno combattuto in Siria al fianco dei curdi, di Kurdistan turco e di Palestina. Laureata in Scienze della comunicazione all’Università di Perugia e in Giornalismo alla Sapienza di Roma. Ha lavorato come redattrice per “The Post Internazionale”. Collabora a “Linkiesta”, “Altraeconomia”, “Il Fatto  quotidiano” e “Domani”.