Catalogo - Scheda titolo

Aa. Vv.
Women-Donne Via-By Italia-Australia

Altogeter in loose dis/order

catalogo opere: Sandra Baruzzi, Anna Caione, Flora Chiaverini, Pina Chiaverini, Gloria Fava, Loredana Seregni, Barbara Tutino; testi di Anna Tabbia

Edizioni SEB27
L'Atalante - 6
Formato: 22x22
Pagine: 60
Anno: 2002
ISBN: 88-86618-27-1
Prezzo: €12,50

C’è chi parte per scoprire, chi parte per lasciare, chi parte per scoprire e lasciare. Ci sono quelli per cui il viaggio è la riscoperta di quanto avevano vicino, quasi a prendere le distanze per poi riappropriarsi della veduta di insieme. E quelli per cui il viaggio è una rinascita in una nuova dimensione: libertà dall’essere stato, dall’avere fatto qualcosa, dall’avere conosciuto qualcuno. Viaggiatori erranti, senza orologi e aperti all’imprevisto, o viaggiatori dalla meta prefissata, guidati dai segni delle carte e da lancette. Viaggiatori di gruppo o itineranti solitari. Con tutte le varianti del destino. Dovunque ed in qualunque modo si percorrano le strade del mondo, il viaggio è affinamento di sensi: scoperta-ritrovamento di materiali, luci e colori; assorbimento di gusti e profumi; ronzio nelle orecchie di una nuova centrifuga di suoni, accenti e parole. Il viaggio è sì una lunga bevuta di luoghi naturali e paesaggi segnati dal lavoro dell’uomo – che ci si porta poi dentro con la certezza che quella riserva di liquido vitale mai del tutto si esaurirà – ma è soprattutto incontro di sguardi e scambi di parole, al di là dei confini linguistici. Il viaggio è conoscere altri uomini, riconoscere quelli più simili a noi, entrare in relazione, regalarsi esperienze e pezzi di vita. Così può capitare, come in questo caso è successo, che un’artista, per motivi personali spogliatasi dei panni dell’artista e rimasta semplicemente donna, decida di raggiungere l’altra parte del mondo: dall’Italia all’Australia. Può capitare che quella donna, per esigenze proprie del momento, voglia attraversare cieli e strade semplicemente per vedere un luogo altro da sé. Eppure il casuale ingresso in una fabbrica abbandonata di Melbourne, adattata da un gruppo di donne a laboratorio artistico i cui spazi sono stati fra loro divisi, ha avuto l’irresistibile potere di sfruculiare, solleticare, punzecchiare l’essere, momentaneamente sepolto, dell’artista e di invitarlo a indossarne nuovamente le vesti. Per questo talvolta nel viaggio si conosce ed anche ci si riconosce, si trova ed anche ci si ritrova. Breve è il passo da qui all’incontro e alla frequentazione di quelle donne artiste, quasi che l’arte agisse da calamita su spiriti simili, noncurante di barriere territoriali e di differenze di costume. Naturale l’idea che le esperienze di ciascuna possano costituire un legame per riunire i lavori di donne in transito attraverso due continenti; più in particolare, donne in transito attraverso Italia ed Australia. L’intreccio di combinazioni è subito fittissimo, ad un pezzo se ne attacca immediatamente un altro: c’è la viaggiatrice partita dall’Italia ed approdata in Australia, c’è la studentessa australiana che in Italia è venuta per completare il suo iter scolastico, si aggiunge quella che ha seguito quest’ultimo cammino e per giunta è di origine italiana e l’italiana doc con parenti in Australia. Il gioco si allarga e nelle maglie di questa fitta rete viene catturata un’altra tipologia di artiste: le viaggiatrici a tavolino che muovono immaginari passi per le strade dell’Australia per mezzo delle e-mail dell’amica, che di quella terra lontana, di quell’infinita distesa sospesa fra gli Oceani, divora realmente chilometri. Artiste che viaggiano tra Italia ed Australia, mescolando il vecchio dell’una con il nuovo dell’altra, impastando realtà ed immaginazione. Tutte per motivi diversi, secondo modalità e tempi differenti. Tutte insieme in ordine sparso.