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Le parole dell'esclusione

Esodanti e rifugiati nell'Europa postbellica. Il caso istriano

a cura di Riccardo Marchis

Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti”

Edizioni SEB27
Laissez-passer - 8
ISSN 1973-0101
Formato: 14x24
Pagine: 128
Anno: 2005
ISBN: 88-86618-47-6
Prezzo: €12,00

Interventi di: Marco Buttino, Ugo Fabietti, Renata Merlo, Enrico Miletto, Gianni Oliva
 
Al termine del secondo conflitto mondiale si venne determinando lungo una linea immaginaria che attraversava l’Europa, dal Baltico all’Adriatico, un gigantesco flusso obbligato di persone, che lasciavano paesi nei quali conteggiavano presenze secolari, per ricongiungersi alle patrie che i protocolli e i trattati di pace indicavano come tali. A questi spostamenti, che si volevano intendere come regolati e che ben poco invero avevano di normato, laddove rivolti a popolazioni di Stati sconfitti nella guerra, si sommavano espulsioni non dichiarate come quelle – rilevanti per la nostra storia recente – degli Italiani d’Istria, che si protrassero a ondate per alcuni anni. La loro storia, come in altri paesi, venne presto dimenticata per il convergere di interessati silenzi. Il presente volume – seguendo le linee guida che il Consiglio d’Europa ha suggerito proclamando il 2005 "Anno europeo della cittadinanza attraverso l’educazione" – offre una contestualizzazione dell’esodo istriano, delle sue premesse e degli effetti a seguire, e propone un allargamento del campo di osservazione a quegli elementi che meglio si prestano a illustrare la fenomenologia dell’esclusione. Si evidenziano le potenzialità di un dialogo tra discipline diverse e della contaminazione dei rispettivi statuti disciplinari finalizzato a un progetto aperto di ricerca e a proposte di percorsi didattici indirizzati «alla riconciliazione, al riconoscimento, alla comprensione e alla fiducia reciproca dei popoli».

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